Italia Nostra Faenza
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ITALIA NOSTRAonlus - COMUNICATI: Sul tema dell'arredo urbano
Sezione di Faenza
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E NATURALE DELLA NAZIONE
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SUL TEMA DELL'ARREDO URBANO

Premesso che prima dell'arredo sarebbe meglio affrontare il problema del decoro, si auspica che l'opportuna presa di coscienza del problema del rilancio e della promozione della città prenda l'avvio in primo luogo dalla sistemazione delle situazioni di degrado già segnalato: dalla pavimentazione sconnessa dei loggiati di piazza e l'impiego di lamiera per coprire formelle di vetrocemento deteriorate, imbrattamento del selciato della piazza ad ogni manifestazione, la trasformazione della fontana monumentale a deposito di biciclette, il degrado della colonna storica in angolo con via Giangrandi, l'improbabile scacchiera rosa nei lacunari del Fontanone, solo per citare alcuni esempi.

Solo in seguito sarebbe logico affrontare il tema dell'arredo urbano che invece puntualmente si ripresenta ad ogni avvicendarsi di amministrazione come necessità inderogabile, con proposte a volte interessanti a volte del tutto gratuite, discutendo sul tema ed i materiali che potrebbero caratterizzare la città, ad esempio la ceramica.

Spesso purtroppo si finisce per cadere in un evidente fraintendimento del concetto di arredo urbano che proprio nello specifico termine anglosassone (street furniture) sottintende la messa in opera di manufatti fissi o mobili di carattere funzionale, nel migliore dei casi dando luogo ad un immagine coordinata della città.

A Faenza invece si è sempre preferito anteporre la visibilità alla funzionalità, dando spazio a situazioni eterogenee e di dubbio gusto, si pensi ai vasi già collocati in via Torricelli, poi rimossi dopo essere stati oggetto di atti vandalici, alle infelici estemporanee istallazioni come le fontane-giardinetto, elementi ceramici, e pseudo monumenti di certo non eccelsa qualità progettuale.

Le stesse aree monumentali del centro storico, che esigerebbero grande rispetto e discrezione nell'approccio, non sono state risparmiate, anzi sono state coinvolte con disinvoltura in manifestazioni di arredo effimero come i giardini di Natale per i quali si ribadisce la collocazione assolutamente impropria, fino al recente impensabile "Total pink-urban knitting" di cui resta ancora traccia sul Fontanone dopo due mesi.

Siamo convinti invece che, al di là degli sforzi apprezzabili, occorrano coraggio per abbandonare la via dell'estemporaneità e competenza per affrontare con professionalità e qualità progettuale, un ragionamento complessivo relativo a tutta la città con uno studio ad hoc, giustificato dalla quantità di oggetti seriali necessari, che valuti la realizzazione di elementi diffusi di carattere funzionale secondo precise ed omogenee linee di stile.


Faenza, 10 luglio 2013


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