Italia Nostra Faenza
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ITALIA NOSTRAonlus - COMUNICATI: A proposito di adeguamento liturgico nelle chiese monumentali
Sezione di Faenza
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E NATURALE DELLA NAZIONE
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A proposito di adeguamento liturgico nelle chiese monumentali

Il recente convegno tenutosi a Modena lo scorso 17 maggio "Beni Culturali di interesse religioso. Tutela ed esigenze di culto" ha visto a confronto storici dell'arte e studiosi degli assetti istituzionali per discutere il tema della tutela dei beni culturali di ispirazione religiosa, che anche i pił recenti interventi di adeguamento liturgico delle chiese monumentali ripropongono all'attualità.
In particolare è emersa nella sua complessità la problematica della realizzazione degli altari come strutture fisse, specificamente del loro rapporto spesso difficile con i contesti delle chiese monumentali; se infatti la precarietà può giustificare o tollerare anche arredi estranei agli ambienti, l'indirizzo diffuso e raccomandato di realizzare strutture fisse apre indubbiamente un problema architettonico ponendo in discussione il tema della contrapposizione per forma e modelli oppure di un loro inserimento.
In ogni caso, da qualsiasi aspetto lo si consideri, il tema non può essere affrontato con disinvoltura e in nome esclusivo della qualità dell'opera, ma con una visione aperta anche alla problematica storica. La storia dell'architettura e delle arti in genere ci insegna infatti che fino a tutto l'Ottocento gli stili si sono stratificati nel segno della continuità o almeno della coerenza, mentre col XX secolo soprattutto in ambito plastico decorativo si è affermata un'arte di rottura col passato; a conferma di ciò è l'esperienza del disagio o perlomeno del fastidio che si prova all'impatto con certe realizzazioni in chiese monumentali.
Per quanto ci riguarda, comprendendo le attuali legittime esigenze d'ordine liturgico, siamo fermamente convinti che debba prevalere il rispetto del contesto storico anziché l'inserimento nel segno della contrapposizione che spesso purtroppo sottintende l'auto-celebrazione artistica di chi opera ed estende allo spazio sacro l'occasione per una personale affermazione; nel dubbio della soluzione, sarebbe pur sempre auspicabile il reimpiego di antichi arredi, prassi spesso risolta in modo soddisfacente.
Esaminati i diversi casi e le varie soluzioni nelle chiese dell'Emilia Romagna, ci chiediamo se a Faenza sia in atto una riflessione sulla questione dell'altar maggiore della Cattedrale e se siano già state fatte delle scelte. Nella convinzione infatti che la Cattedrale sia patrimonio morale della città anche in quanto espressione della propria storia e cultura, riteniamo che la città possieda una cultura tale che giustifichi un'estesa partecipazione alla discussione.

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